A partire dalla seconda metà del secolo scorso, la necessità di affrontare le sfide globali ha portato ad una crescente enfasi sulla diplomazia della scienza, intesa come contributo della scienza allo sviluppo della cooperazione internazionale. Sebbene questa pratica abbia origini molto lontane, negli ultimi anni la diplomazia della scienza è stata progressivamente integrata nei processi decisionali di politica estera e nel lavoro delle organizzazioni internazionali, diventando uno strumento indispensabile per valutare le azioni necessarie per risolvere problemi comuni, come la diffusione delle pandemie o degli effetti dei cambiamenti climatici.

In questo scenario, il corso «Diplomazia della scienza nel 21° secolo. Fondamenti, attori e dinamiche per una pratica futura», promossa dalla Scuola Internazionale di Scienza e Diplomazia della Fondazione Ettore Majorana e Centro di Cultura Scientifica, esplora tutti gli aspetti rilevanti che caratterizzano la diplomazia della scienza, dalle sue origini alle possibili future interazioni tra le ambito scientifico e politico-diplomatico. Il corso, quindi, non si limita a fornire un inquadramento teorico della disciplina, ma ne esamina gli ambiti operativi, i protagonisti e le pratiche applicative, offrendo ai partecipanti l'opportunità di misurarsi svolgendo attività pratiche in contesti simulati.

Il corso «La diplomazia della scienza nel 21° secolo. Fondamenti, attori e dinamiche per una pratica futura» si rivolge sia al personale diplomatico e ai funzionari di organizzazioni internazionali e ONG, sia ad accademici, ricercatori e studenti, con l'intento di promuovere, fin dalla sua prima edizione, un dialogo tra sensibilità diverse e competenze sul tema dell'utilità della scienza per lo sviluppo delle relazioni diplomatiche e il rafforzamento della cooperazione internazionale.