L’importanza di quanto accaduto il 13 ottobre con lo SpaceX Starship
Passo fondamentale verso la riutilizzabilità dei veicoli: benefici enormi
L’ANALISI
Carlo Baccigalupi
Un veicolo di 120 metri, il Saturno, portò l’umanità sulla Luna oltre mezzo secolo fa. Oggi, lo SpaceX Starship, un colosso della stessa lunghezza, segna una nuova era nel trasporto interplanetario. Al quinto volo di prova, avvenuto lo scorso 13 ottobre, il razzo a due stadi ha completato una manovra senza precedenti, rivoluzionaria per il trasporto nel Sistema solare, verso la totale riutilizzabilità dei veicoli spaziali.
Il primo stadio, costituito dal Super-Heavy Booster di 70 per 9 metri di diametro, dopo avere depositato Starship, l’astronave per trasporto di esseri viventi e merci nel sistema solare, sulla sua traiettoria verso l’orbita terrestre, ha autonomamente invertito la rotta, discendendo quasi verticalmente in caduta libera verso la base di lancio, con l’ausilio di correttori di rotta e di assetto, e riacceso i motori a poche centinaia di metri dal suolo, rallentando e rientrando fra le braccia, nel vero senso delle parole, della rampa di lancio che ha completato con successo il suo recupero.
La data è storica, perché la riutilizzabilità abbatte i costi, e rende produttiva la nuova ed emergente economia spaziale, che coinvolge la bassa orbita terrestre, e presto il vicino Sistema solare, la Luna e Marte, trascinando con sé il lavoro e l’esplorazione umana nello Spazio. Cinque voli di prova di Starship in un anno. Venti e più costruzioni di lanciatori ed astronavi per questo nuovo sistema di trasporto interplanetario. I numeri parlano da soli nell’esprimere l’improvvisa accelerazione dei sistemi di trasporto spaziali.
La fuga in avanti di SpaceX Starship, resa possibile dal principio del “fail fast, learn faster” (fallisci presto, impara ancora più velocemente), sarà presto accompagnata dalla realizzazione di veicoli analoghi dalle altre potenze ed organizzazioni tecnologiche e scientifiche globali.
Domande fantascientifiche diventano realistiche, e le corrispondenti risposte diventano urgenti. Quali organizzazioni oggi governano lo spazio? E come si integreranno in un mondo diviso da conflitti? Quali leggi e accordi regoleranno gli insediamenti ed i trasporti interplanetari? Come faremo a distribuire equamente i benefici della nuova economia spaziale? Le domande sono molte, e difficili, e le risposte sono incerte, e complesse, ma trovano contesto comune nella formazione, e nel dialogo.
L’Osservatorio di Space Diplomacy, primo nel suo genere, si propone di riunire scienziati e diplomatici per rispondere a queste sfide. Esso è stato realizzato grazie al supporto del Progetto “Europe’s Search for Strategic Autonomy: from the late Cold War to the New Millennium” finanziato dall’Unione europea, Ministero dell’Università e della Ricerca, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ed ha come fondatore il professor David Burigana presso la Facoltà di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali all’Università di Padova, che ha radunato per la prima volta diplomatici e scienziati per discutere di questi temi assieme a studenti dei corsi di laurea di Giurisprudenza, Scienze politiche, Economia.
La formazione scorre attraverso il trasferimento delle conoscenze alle persone impegnate nell’apprendimento, a tutti i livelli, e nella visione che arricchisce l’offerta formativa includendo i temi più urgenti e moderni. Il Dottorato nazionale in Scienza e Tecnologia dello Spazio, operante da tre cicli di dottorato, è stato concepito dal coordinatore, professor Roberto Battiston dell’Università di Trento, già presidente dell’Agenzia spaziale italiana, con uno dei 7 curricula formativi centrato sulle nuove tematiche di Economics, Law & Space Diplomacy, e coordinato da Burigana.
Riutilizzabilità dei veicoli spaziali. Alta formazione nella scienza e tecnologia legate allo spazio che include Law, Economics & Space Diplomacy. Assemblee dove persone possano confrontarsi su questi temi. Tre temi di speranza, e di beneficio per tutte le persone. Guardiamo a questi percorsi, per il beneficio e la speranza che rappresentano per tutte le persone, sicuri che rappresentino la strada giusta, rispetto a divisioni e conflitti e coloro che li perseguono.
Coordinatore del Corso di Dottorato in Astrofisica e Cosmologia alla Sissa di Trieste e del Curriculum Osservazioni dell’Universo per il Dottorato in Scienza e Tecnologia dello Spazio.