STORYTELLING LAB

Lo Spazio. Distante e intangibile, specchio della geopolitica. Come comunicare al “grande pubblico” l’intreccio di attori e dinamiche della diplomazia spaziale attraverso i risultati di missioni spaziali e di ricerche scientifiche in modo comprensibile e accattivante? L’arte del “raccontar storie”, antica quasi quanto gli esseri umani, viene in soccorso quale efficace strumento per trasferire conoscenze e trasmettere esperienze nel quadro della Science Diplomacy. Il punto di partenza di questo laboratorio di storytelling è una storia vera. Il miglior esempio di diplomazia spaziale durante la Guerra fredda. Una storia che appartiene alla Storia: quella della Missione Giotto, il progetto dell’ESA che ha accompagnato l’Umanità all’appuntamento con la Cometa di Halley, rendendo possibile, il 13 marzo 1986, per la prima volta, l’osservazione di una cometa a distanza ravvicinata. Dopo aver familiarizzato con i “fatti” attraverso gli strumenti tradizionali della Storia (fonti scritte e testimonianze orali – in particolare l’astronomo Cesare Barbieri – articoli scientifici e lezioni accademiche), i partecipanti al laboratorio si mettono alla prova nella realizzazione di un progetto di storytelling. Le informazioni acquisite divengono la base di partenza per la costruzione di una storia originale in cui l’immaginazione va a completare “quello che le fonti non dicono”. Memorie, percezioni ed emozioni anche personali, solitamente escluse dalla narrazione storica accademica, sono chiamate in causa come risorsa. Il perseguimento dell’obiettivo finale mette i partecipanti di fronte a una serie di scelte, a partire dalla definizione dei destinatari e del tema, ovvero il messaggio da comunicare al pubblico. Quale vincolo ulteriore ai partecipanti è richiesto di comporre la nuova storia attraverso il teatro, il cinema o il fumetto. L’esercizio rende necessario “tradurre” concetti e valori astratti in immagini e in azioni fisiche. Nomi apparsi in note a margine acquisiscono un volto e un’anima trasformandosi in personaggi. Luoghi spesso definiti dal solo toponimo assumono consistenza materiale. La transcodificazione offre un’implicita occasione di verifica della comprensione della storia di partenza e stimola la formulazione di nuovi interrogativi e successivi approfondimenti. Il processo immaginativo diviene insomma un’occasione di conoscenza. I partecipanti sono lasciati di liberi di lavorare alla realizzazione di un prodotto finale compiuto di dimensioni ridotte (un corto teatrale, cinematografico, una storia a fumetti breve, un cartoon animato con open source software) o di descrivere il progetto di un prodotto più esteso accompagnato da un campione esemplificativo (es. una selezione di scene o un trailer). Introdotto e sviluppato da alcuni incontri preparativi online, il laboratorio a Erice si conclude con un momento di condivisione finale dei progetti e dei prodotti realizzati: integrati all’interno di un costrutto narrativo destinato a coinvolgere, provocando una reazione o suscitando emozioni, i dati acquistano significati accessibili, gli eventi assurgono a imprese. Vi sarà la possibilità di pubblicare i risultati sul portale spacediplomacy.it.

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